Oggi voglio parlarvi di una persona particolare. E’ un signore di Hong Kong, si chiama Yip Ki-hok e fa l’apicoltore… Senza protezioni! La sua storia ha catturato la mia attenzione qualche giorno fa su Twitter e l’ho trovata così interessante volergli dedicare un mio articolo.
VIDEO: High up in the hills above Hong Kong, Yip Ki-hok uses nothing but his bare hands to remove a honey-filled nest of swarming bees — a remarkable skill he learned after the hardship of China’s famine years pic.twitter.com/gOwdd2DZgQ
— AFP news agency (@AFP) 14 aprile 2019
Se masticate un po’ l’inglese avrete forse già capito qualcosa, ma voglio comunque spiegarvi tutto al mio meglio.
Yip Ki-hok vive ad Hong Kong, che si trova più precisamente qui:
Il nome completo del paese sarebbe “Regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica Popolare Cinese“. E’ un centro finanziario mondiale estremamente importante, ma non è di economia né di politica internazionale che voglio parlarvi.
CHI E’ YIP KI-HOK?
Yip Ki-hok ha 62 anni e tutt’oggi non ha problemi a salire su per le colline che circondano Hong Kong, alla ricerca del miele contenuto nei nidi selvatici di ape cerana.
Ha imparato a farlo durante i periodi di carestia più dura che si sono abbattuti sulla Cina di Mao, quando aveva 7 anni. Crescendo ha trovato lavoro come insegnante nella provincia di Guangdong, ma non ha mai smesso di produrre miele. Gli serviva per scambiarlo con i buoni pasto.
Dopo le riforme economiche di Deng Xiaoping, avvenute alla fine degli anni ’70, ha lasciato il suo lavoro per diventare apicoltore full-time. Quando negli anni ’80 si è ricongiunto con la moglie, trasferitasi già da qualche tempo ad Honk Kong, non ha potuto portare le sue amate api con sé.
La sua azienda è dovuta ripartire da zero ed ha costruito le sue prime nuove arnie con il legno di scarto.
L’APICOLTURA SECONDO YIP
Anziché acquistare sciami da altri apicoltori, Yip Ki-hok preferisce sfruttare le sue conoscenze delle colline che circondano Hong Kong. Assieme a suo figlio, Yip abbandona presto i percorsi battuti da trekking per avventurarsi dove la foresta si fa più fitta.
Una volta trovato il nido, usa cinque bastoncini d’incenso acceso per placare le api e, dopo una paziente attesa, infila le mani dentro al nido per rimuovere i favi colmi di miele.
Il suo trucco è riuscire a rimuovere più favi che può senza uccidere né perdere l’ape regina. Non usa guanti perché, secondo lui, non potrebbe misurare a pieno la forza che andrebbe ad usare.
Se Yip uccidesse la regina, l’alveare si ribellerebbe e sarebbe difficile rimuovere il favo e l’intera famiglia. Ricorda bene quella volta che è stato punto per più di 200 volte perché aveva perso la regina e le api gli si erano rivoltate contro!
“Perché mi dovrebbero servire quelle cose?“, dice Yip Ki-hok riferendosi ai guanti ed agli abiti protettivi, “Conosco la loro natura e conosco la mia mano. Non importa quanto cattive possano essere, riesco sempre a domarle”
Soffia con molta gentilezza sui favi, in modo da far cadere le api dentro a delle sacche di in stoffa.
Quando rientra nella fattoria, Yip Ki-hok usa del filo metallico per attaccare i favi ai telaini di legno, che verranno poi inseriti nelle arnie. Ad oggi possiede più di 200 alveari e smiela tre volte all’anno, per poi rivendere il suo miele.
LE DIFFICOLTA’ DI YIP
Il riscaldamento globale, la cementificazione e l’espansione della città stanno mettendo in difficoltà anche Yip. Le api cerane di Hong Kong trovano sempre meno cibo, in più devono sopravvivere anche alle tempeste tropicali.
Il tifone Mangkhut, che ha colpito l’area nella prima parte di settembre 2018, è stato il più potente in assoluto mai registrato ad Hong Kong. Yip ha notato la differenza con l’anno precedente: le colline erano molto abitate da nidi selvatici di api ma non lo sono adesso, dopo il passaggio del tifone.
Una delle sue colonie ha avuto difficoltà nel riprendersi a pieno, racconta Yip, perché il tifone ha spazzato via gran parte della foresta dove si trovavano e non riescono a trovare abbastanza fiori da bottinare.
CHE COS’E’ L’APE CERANA?
È la cugina orientale della nostra Ape Mellifera! Ha dimensioni più piccole rispetto alla mellifera ma, nonostante la sua statura, dimostra una grandissima capacità di adattamento ai diversi climi. La si trova infatti sia in regioni temperate che tropicali, come Hong Kong.
Nell’immagine si confrontano le dimensioni della cerana con la mellifera e la dorsata.
By Ken Walker, Museum Victoria – This image is found here at PaDIL, a source of images designed for Biosecurity and Biodiversity.
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PaDIL, CC BY 3.0 au, Link
Nonostante la parentela (è la specie più vicina alla mellifera, geneticamente parlando), la cerana e la mellifera non possono incrociarsi tra di loro. Le due api hanno comportamenti sociali molto simili, sebbene sia le colonie stesse che i favi della cerana siano più piccoli.
Altre due maggiori differenze sono:
- La mancanza dell’uso della propoli: la cerana non raccoglie affatto questa resina.
- La migliore capacità di resistenza alla Varroa: sembra infatti che questo maledetto parassita (per le nostre api) non provochi danni apparenti nella cerana. L’ape cerana e l’acaro varroa si sono infatti coevoluti e riescono a convivere senza problemi.
Esistono molti gruppi sottospecifici nella specie cerana, in corrispondenza delle varie aree geografiche. Abbiamo quindi:
- Ape cerana cerana: diffusa nell’Asia continentale, dall’Afghanistan alla Cina.
- Ape cerana indica: diffusa in India, nella parte meridionale della penisola indocinese e nell’Arcipelago Malese.
- Ape cerana hymalaiana.
- Ape cerana japonica.
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A presto!
Silvia
Fonti:
Immagini:
- Copertina: Originale “Skyline of Central” By WiNG – Own work, CC BY-SA 3.0, rielaborata dall’autore dell’articolo e distribuita con licenza CC BY-SA 3.0.