I cittadini bavaresi hanno votato una petizione per mettere in atto strumenti legislativi mirati alla protezione della vita selvatica, pubblicizzata al grande pubblico come “Save the bees” (salviamo le api). Che i bavaresi abbiano forse frainteso la scritta con save the beers?
Battute a parte, si tratta di un’insieme di proposte piuttosto strutturato. Vediamo di che si tratta.
LA PETIZIONE
La biodiversità, ed in particolare quella relativa agli insetti impollinatori si sta drasticamente riducendo. Per questo motivo in Baviera si è deciso di porre un freno ad un utilizzo ritenuto sconsiderato e senza criterio dell’agrochimica lanciando una petizione popolare.
Per capire di cosa stiamo parlando, ecco evidenziati i punti salienti della petizione:
- Trasformazione del 10% degli spazi verdi in prati fioriti entro il 2023, fino a raggiungere l’obiettivo del 13% entro il 2027.
- Divieto di utilizzare pesticidi in ampie aree della regione (non è specificato se solo durante le fioriture o durante tutto l’anno).
- Corridoi di 5 metri lungo i fiumi totalmente vietati all’agricoltura.
- Predisposizione di incentivi e compensazioni per la realizzazione di prati e pascoli permanenti per daini o “pascoli permanenti di riserva”.
- Stanziamento di fondi per investire in formazione scolastica sull’importanza della natura e del paesaggio.
- Incentivi sul recupero di vecchie varietà di colture.
- Divieto di utilizzo dell’illuminazione artificiale notturna (ridurre l’inquinamento luminoso dannoso per gli insetti) nelle aree agricole, tali illuminazioni sono da reputare straordinarie e vanno approvate dalle autorità competenti.
- Imposizione della falciatura dal centro del campo verso l’esterno, per scongiurare la perdita di animali e dare quindi loro il tempo di allontanarsi.
- Divieto di eseguire il primo sfalcio troppo presto per dar modo alle piante di fiorire ed agli impollinatori di poter raccogliere quindi polline e nettare.
- Divieto di imballare la fienagione in determinati periodi, lasciando finestre sufficienti agli uccelli per nidificare senza subire disturbo.
- Raggiungimento dell’obiettivo del 20% di agricoltura biologica sulla produzione globale entro il 2025, arrivando poi al 30% entro il 2030.
Tutto questo accade, è bene ricordarlo, mentre in UE vengono messe in discussione le linee guida utilizzate dall’EFSA proprio per valutare l’impatto dei pesticidi sulle api.
I sostenitori della petizione, guidati dalla responsabile Agnes Becker, credono che siano misure necessarie a proteggere la biodiversità bavarese.
La controparte, con a capo il primo ministro Markus Söder invece sostiene che queste misure non facciano altro che mettere ulteriormente in ginocchio gli agricoltori, aggiungendo un ulteriore carico sulle loro spalle, senza però fare concretamente nulla per proteggere veramente la biodiversità.
LE VOTAZIONI
La settimana scorsa i requisiti per la petizione sono stati soddisfatti con la raccolta di 1 milione e 725mila firme, per cui ora il governo si trova di fronte a due opzioni:
- Accogliere la petizione ed iniziare a metter mano alle leggi.
- Proporre ai votanti un referendum.
Il referendum può essere un semplice “volete che la proposta si trasformi in legge?” (si/no), oppure il governo può presentare una soluzione alternativa, nel qual caso non si tratterebbe più di un referendum a risposta (si/no), bensì un “volete che la proposta si trasformi in legge o preferite invece la nostra proposta alternativa?”.
La responsabile della petizione Agnes Becker sembra disponibile a sedersi ad un tavolo di discussione, anche se ha già messo le mani avanti dichiarando che non ci saranno grandi margini di trattative, in quanto l’attuale proposta rappresenta già un compromesso.
Il primo ministro Markus Söder sembra al momento intenzionato a presentare agli elettori una proposta alternativa.
Söder ha dichiarato in un tweet:
Il nostro obiettivo è un consenso sociale. La natura non dovrebbe essere protetta dai contadini, ma assieme a loro. Il nostro obiettivo è unire, non dividere.
DOVE SI STA ANDANDO?

Le monocolture trasformano l’ambiente in un deserto alimentare per gli impollinatori. Credito: “Mais campo campo di grano” Flockine – Licenza Pixabay
La riconversione delle monocolture ed un utilizzo più oculato dei pesticidi sono temi sempre più sentiti dalla popolazione, assieme alla consapevolezza che la conservazione di salute ed ambiente sono prioritari rispetto agli interessi economici.
Anche se le conseguenze dell’attuale sistema agricolo non sono immediatamente visibili sulle nostre tavole, il cambiamento è ormai evidente nel radicale cambiamento che hanno subito i paesaggi agricoli.
Il dato interessante della situazione è che il successo della petizione non è stato determinato da una minoranza di ambientalisti o animalisti, ma da una più ampia coalizione che ha a cuore la salvaguardia del nostro ecosistema.
La petizione inoltre è stata portata avanti non scaricando tutte le colpe sugli agricoltori (come spesso avviene), bensì mettendo in evidenza e comprendendo nelle proposte le difficoltà che i piccoli agricoltori si trovano a dover affrontare. Un approccio inclusivo che ha sicuramente ha pagato, contribuendo a creare aperture anziché dividere le due “fazioni”.
Non si tratta di essere ambientalisti, ma di comprendere la necessità e l’urgenza di un vero cambio di rotta.
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Luca.
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