Depongono le loro uova all’interno della vittima, ne prendono il controllo trasformandola in una sorta di zombi, spingendola addirittura a seppellirsi… e poi la divorano dall’interno!
No, non si tratta di un film dell’orrore e nemmeno di fantascienza. Questi predatori esistono realmente e.. sono delle mosche!
Oggi parliamo della Physocephala tibialis, una mosca della famiglia delle Conopidi.

Femmina di Physocephala tibialis – Credito: Beatriz Moisset – Own work, CC BY-SA 4.0, Wikipedia
Questo insetto si apposta sui fiori, in attesa del passaggio di un bombo. Quando questo arriva, la mosca gli inietta un uovo all’interno del corpo.
E badate bene, questa mosca non è un normale parassita, ma un parassitoide!
Ma che cos’è un parassitoide?
Diciamo che è simile ad un parassita, ma mentre il parassita si nutre dell’organismo ospite senza ucciderlo, il parassitoide finisce col mangiarselo tutto!
Gratitudine, questa sconosciuta…

Bombus terrestris, comune preda della famigerata mosca. Credito: Ivar Leidus – Opera propria, CC BY-SA 4.0, Wikipedia
CICLO DI VITA
Le femmine adulte di questa mosca attendono i bombi appostate sui fiori normalmente visitati da questi insetti. Quando il bombo capita a tiro, la femmina gli conficca l’ovodepositore nella schiena.
L’ovodepositore altro non è che una sorta di pungiglione che però ha lo scopo di deporre uova anziché somministrare veleno. Anzi, se vogliamo dirla tutta, oggi sappiamo che a livello evolutivo in realtà sono nati prima gli ovodepositori dei pungiglioni!
Insomma, questo ovodepositore riesce facilmente ad oltrepassare i segmenti addominali del povero bombo e ad iniettare l’uovo.
Dopo qualche attimo di smarrimento, il bombo prosegue poi con il suo lavoro, nonostante da quel momento in poi il suo corpo sia già a tutti gli effetti una vera e propria bomba ad orologeria.
Dopo un paio di giorni, l’uovo si schiude all’interno del bombo, e la larva inizia a nutrirsi dell’emolinfa (l’equivalente del nostro sangue). Man mano che la larva cresce, inizia a nutrirsi del tessuto intestinale del bombo… dall’interno! E il povero bombo è vivo e cosciente durante tutto il processo!
Qui sotto il video della nascita della mosca, solo per stomaci forti:
** Piccolo spazio di riflessione per chi sostiene che la natura è pucciosa **
In alcuni casi è stato osservato che la larva sembra incoraggiare in qualche modo il bombo a scavarsi la sua stessa fossa. Subito prima di morire infatti, all’incirca 10 giorni dopo dall’avvenuta deposizione dell’uovo, può accadere che il bombo si seppellisca da solo.
In questa condizione, dai 2 ai 10 cm sottoterra, la larva della mosca si trova estremamente protetta e procede quindi alla trasformazione in pupa, ibernandosi all’interno del cadavere del povero ospite, per poi emergere come insetto adulto alla primavera successiva.
Questa ibernazione sottoterra permette alla mosca di completare lo sviluppo nel migliore dei modi: le mosche ibernate sottoterra infatti diverranno più grandi e robuste rispetto a quelle che si sono ibernate sul terreno.

Immagine del bombo mentre scava la sua stessa fossa. Foto tratta dal documentario: Secrets of the hive – (Terra Mater 2015).
ESSERE UN BOMBO OGGI – I RISCHI DEL MESTIERE
La presenza di questa mosca predatrice rende molto rischiosa la raccolta di nettare e polline da parte dei bombi.
Alcuni scienziati si sono chiesti quale fosse la percentuale di successo di questi attacchi, per cui hanno acquistato delle colonie di bombi e li hanno marcati con dei microchip in modo da poter registrare esattamente quanti bombi facevano ritorno al nido la sera.
I risultati sono stati sorprendenti:
- in giugno la probabilità di infezione era del 50% raggiunte le 30 ore di volo fuori dal nido.
- in luglio (periodo favorevole per questa mosca) la probabilità di infezione era del 50% in sole 20 ore di volo fuori dal nido.
- Le probabilità salivano a circa il 100% sopra le 40 ore di volo fuori dal nido.
In entrambi i mesi, circa il 60% dei bombi totali era stato infettato da questo letale parassitoide.
Anche raccogliere nettare e polline presenta i suoi rischi!
La larva di questa mosca solitamente si sviluppa rubando spazio alla sacca che i bombi utilizzano per trasportare il nettare, per cui di fatto si aggiunge al conto un ulteriore costo: oltre a diminuire l’aspettativa di vita del bombo, viene ridotta anche la sua capacità di trasportare nettare e polline alla colonia.
DIFESE NATURALI
E’ stato osservato come alcuni bombi abbiano sviluppato la capacità di innescare una forte risposta immunitaria nei confronti delle larve, per cui quando vengono infettati sembrano essere in grado di neutralizzare queste larve. Non accade tanto spesso in realtà, ma è pur sempre meglio di niente.
Un altro comportamento dei bombi mirato a contrastare lo sviluppo delle larve di queste mosche è quello di utilizzare la temperatura, ovvero quando sono infetti passano più tempo a temperature più basse.

Bombo che passa la notte aggrappato ad un fiore. Foto tratta dal documentario: Secrets of the hive – (Terra Mater 2015).
In questo modo vanno a rallentare e ad interferire con lo sviluppo di queste larve (più alta è la temperatura e prima si sviluppano).
Se i bombi in salute la sera rientrano sempre al nido, quelli infetti tendono a passare la notte fuori. Questo non permette loro di salvarsi, ma gli concede un po’ più di tempo per vivere e portare il loro contributo alla colonia.
Nel loro habitat, bombi e mosche parassitoidi coesistono da moltissimo tempo e non sembrano esserci correlazioni fra gli attacchi di questi parassitoidi e il declino della popolazione dei bombi. Ma di questo parleremo in maniera più approfondita in uno dei prossimi articoli…
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A presto!
Luca.
Fonti:
- Species differences in bumblebee immune response predict developmental success of a parasitoid fly – Staige E. Davis et al. (2015)
- Parasitoid fly induces manipulative grave-digging behaviour differentially across its bumblebee hosts – R. Malfi et al. (2014)
- Parasitoid induced digging behaviour in bumblebee workers – Christine B.Müller (1993)
- Endoparasitic flies, pollen-collection by bumblebees and a potential host-parasite conflict. – Schmid-Hempel R et al. (1991)
Immagini:
- Copertina: Originale “Physocephala tibialis male” By Beatriz Moisset – Own work, CC BY-SA 4.0, rielaborata dall’autore dell’articolo e distribuita con licenza CC BY-SA 4.0 + “Alien queen” di Antony Stanley su Flickr, CC BY-SA 2.0.