Al giorno d’oggi è pensiero comune che le colonie di ape mellifera in Europa siano praticamente scomparse, principalmente a causa dell’arrivo di nuovi patogeni e parassiti, con particolare riferimento all’acaro varroa. Le api selvatiche sono quindi davvero scomparse?
Patrick Laurenz Kohl e Benjamin Rutschmann dell’Università di Wurzburg, in Germania, hanno condotto uno studio molto interessante (pubblicato quest’anno, a febbraio) grazie al quale è emerso che in realtà sono presenti diverse migliaia di colonie di api mellifere selvatiche solamente nei boschi della Germania.
Perché questa scoperta è importante? Beh, innanzitutto perché ci aiuta a comprendere che i boschi, in quanto habitat ottimale per le api, rivestono indirettamente un ruolo fondamentale anche per il servizio di impollinazione grazie al quale possiamo ogni giorno imbandire le nostre tavole.
Nonostante la convinzione che le api selvatiche siano quasi del tutto scomparse, non mancano testimonianze che parlano di una discreta diffusione di colonie nei boschi temperati del Nord America e nel Sud degli Urali, nonché in paesaggi rurali del nord della Polonia.
Pare che le colonie selvatiche si trovino a fronteggiare una minore pressione selettiva da parte dei parassiti. Nella cosiddetta apicoltura “da reddito” gli apiari vengono sovrapopolati ed i singoli alveari vengono posizionati l’uno attaccato all’altro, cosa che in natura non avviene, anzi!
La forte vicinanza fra un’arnia e l’altra, porta oltretutto al fenomeno della deriva, che fra le varie conseguenze ha quella di far sì che le varie famiglie si mischino fra loro, aumentando enormemente il rischio di diffondere virus e malattie da una colonia all’altra.
La strategia di sopravvivenza adottata dalle api mellifere selvatiche consiste sostanzialmente nel mantenere le colonie piuttosto piccole, nel produrre poca covata e nelle frequenti sciamature. E se ci pensiamo effettivamente questi sono tutti meccanismi che riducono drasticamente il potenziale riproduttivo dell’acaro Varroa.
L’arricchimento di questo studio potrebbe portare inoltre vantaggi indiretti alle cause di ecologisti e conservazionisti; essendo l’ape mellifera una specie dall’importanza legalmente riconosciuta, forse i criteri legati alle concessioni per il disboscamento potrebbero divenire più stringenti, in quanto cancellare aree boschive significherebbe anche privare le api del loro naturale habitat.
In sostanza, la presenza di nidi naturali di api selvatiche pare essere molto più comune di quanto si possa pensare. Lo studio mira quindi a dimostrare in maniera inconfutabile che l’ape mellifera è a tutti gli effetti un animale selvatico, il che implica tutta una serie di riconoscimenti e tutele a livello legale, tutti benefit di cui l’ape mellifera oggi non può usufruire. Si tratta senz’altro di un ulteriore passo avanti nella ricerca e nella scoperta della biologia e del comportamento delle api mellifere in natura. Conoscere meglio questi insetti e soprattutto i loro meccanismi di difesa e sopravvivenza è essenziale per cercare di raggiungere un equilibrio che purtroppo, ad oggi, sembra portare ad un bilancio negativo. Per quanto mi riguarda cercherò di seguire gli sviluppi di questo studio ed avrò modo di parlarne ancora non appena ci saranno novità.
Apprezzerei molto vostri commenti e domande su questo articolo! Usate il box dedicato ai commenti per farmi sapere cosa ne pensate. Iscrivetevi al blog o alle nostre pagine Facebook, Twitter, YouTube ed Instagram per avere sempre aggiornamenti in tempo reale!
A presto!
Luca
Fonte:
Immagini:
- Copertina: Originale “Bee nest inside tree hole at w:Drummond Nature Reserve, near w:Bolgart, Western Australia By Photographs by JarrahTree…commons.wikimedia.org, CC BY 2.5 au, adattato dall’autore dell’articolo e distribuito con licenza CC BY 2.5 au.
Giuliana
Abbiamo da imparare molto dagli insetti 😊
Luca
Ciao Giuliana!
Hai proprio ragione, sono animali sorprendenti se pensiamo che pur essendo così piccoli riescono ad organizzare società molto numerose e a mettere in atto processi decisionali veramente complessi.
C’è ancora tanto da scoprire e mi piacerebbe accompagnare chi mi segue alla scoperta di questo fantastico mondo.
Buona giornata!
Luca.
Giuliana
Sicuramente meglio degli umani. Questa volta notizia sulle api selvatiche è molto confortante, ero così preoccupata per il loro rischio di estinzione… ho partecipato e divulgato tutte le raccolte firme per la loro protezione
alma
Grazie per il rincuorante articolo! Conoscendole, ho sempre sospettato che le api se la sapessero cavare benissimo senza di noi.
Alma
Luca
Ciao Alma! Tutto fa pensare che se la caverebbero ancora meglio se non ci fossimo proprio, ma credo che un equilibrio bisognerebbe cercare di trovarlo!
Fare apicoltura va inevitabilmente a cozzare con la natura delle api, ma dev’essere fondamentale da parte degli apicoltori informarsi e cercare di comprendere al meglio questi animali in maniera da assecondare il più possibile anche le loro necessità.
Tu che ne pensi?
Grazie per essere passata e buona domenica!
Antonella A.
È possibile che uno sciame selvatico faccia il nido sotto le tegole del tetto?
Grazie
Antonella
Luca
Ciao Antonella,
sotto le tegole c’è poco spazio di solito, quindi sarei più propenso a parlare di vespe.
Se parli invece del sottotetto potrebbe essere probabile. Comunque senza vederle è difficile darti una risposta, se vuoi mandarmi una foto scrivi pure a luca@vitaminabee.it oppure contattaci alla nostra pagina Facebook vitaminabee.
Sul fatto che siano selvatiche è difficile stabilirlo, generalmente a meno che tu non abiti in zone piuttosto remote e non frequentate da apicoltori, è più facile che sia uno sciame scappato appunto a qualche apicoltore.
Buona giornata!
A Berlino ci sono TROPPE api? - Vitamina Bee - Miele e dintorni
[…] Per dovere di cronaca pare che le cose non stiano proprio a questo modo, e ne ho parlato proprio in questo articolo . […]